L’Agenzia Nazionale Efficienza Energetica (ENEA) ha recentemente pubblicato un vademecum per fornire chiarimenti sull’APE convenzionale, documento necessario ai fini del Superbonus. Il vademecum ha confermato le differenze tra APE convenzionale e APE tradizionale, il primo avente lo scopo di dimostrare il miglioramento di due classi energetiche ai fini del Superbonus, il secondo di informare i proprietari e/o utilizzatori delle unità immobiliari nel caso di compravendita o locazione (di cui al D.Lgs 192/05 e s.m.i.). Inoltre, l’APE convenzionale può essere redatto per l’intero edificio nel caso di edifici con più unità immobiliari, mentre l’APE tradizionale è sempre redatto per singola unità immobiliare.
L’APE convenzionale post-intervento si ottiene dalla somma dei servizi già presenti nella situazione ante intervento. Diversamente, nell’APE tradizionale sono sempre considerati tutti i servizi eventualmente presenti al momento della redazione dell’attestato. Di conseguenza, APE convenzionale e APE tradizionale post-intervento potrebbero avere un indice di prestazione energetica differente.
L’ENEA ha chiarito inoltre che, per la redazione degli APE convenzionali, non è necessaria “l’indipendenza” da parte del tecnico abilitato. Infine, non è necessario depositare gli APE convenzionali nei catasti regionali, essendo allegati all’asseverazione che il professionista deve inviare all’Enea per la richiesta del Superbonus.