IL CDM ha varato il c.d. decreto salva spese che garantisce una sorta di riapertura dei termini a chi ha cantieri avviati con accesso al superbonus. Tecnicamente non è una proroga ma, in qualche caso, garantirà un effetto simile.
Ai contribuenti con reddito fino a 15mila euro (calcolato in base al quoziente familiare) che abbiano cantieri con un avanzamento almeno pari al 60% sarà garantito un contributo sulle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 ottobre del prossimo anno.
Sempre sul fronte del superbonus arriva anche una norma salva-liti. Chi ha esercitato le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura attestando dei Sal entro la fine del 2023 ,nel caso in cui i lavori non siano ultimati e, quindi, non portino al salto di due classi energetiche, previsto dalla legge, le agevolazioni già maturate non saranno oggetto di recupero.
Si è intervenuto anche sul fronte bonus barriere architettoniche. Vengono, anzitutto, chiariti gli interventi che hanno accesso all’agevolazione: sarà limitata ai lavori aventi ad oggetto scale, rampe e l’installazione di ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.
Restano fuori gli infissi.
Inoltre, dal 1° gennaio 2024 la cessione del credito sarà consentita per le parti comuni dei condomini con uso abitativo e alle persone fisiche con redditi inferiori a 15mila euro (non applicato alle persone con disabilità).
Infine, il Governo vara anche una limitazione sul superbonus nelle aree terremotate. Viene esclusa la cessione del credito nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione in zone sismiche per le quali non sia stato richiesto il titolo abilitativo alla data di entrata in vigore del decreto-legge.