Requisiti ecobonus contenuti nel decreto del 2008

Dato che il nuovo Dm Requisiti deve ancora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, continua a restare valido il vecchio decreto del 2008, contenente le modifiche del 2010. Questo rappresenta un vantaggio per coloro che intendano iniziare degli interventi agevolati per l’efficienza energetica, perché il vecchio decreto contiene dei valori riguardanti la trasmittanza termica meno prestazionali e più facilmente raggiungibili rispetto a quello in via di pubblicazione. 
La trasmittanza termica è il parametro che quantifica l’energia che viene dispersa attraverso una superficie di 1 metro quadrato per ogni grado di differenza di temperatura tra gli ambienti separati. Una volta che il nuovo decreto verrà pubblicato, saranno necessari maggiori spessori degli isolanti applicati oppure combinare più tecniche di isolamento all’interno dello stesso intervento, qualora si volesse fruire delle detrazioni per l’efficienza energetica.
Saranno più stringenti anche i valori di trasmittanza riguardanti gli interventi che godranno di aliquote ordinarie modeste (65%-70%-75%), impattando su tutta la progettazione dell’efficienza energetica. Gli interventi di riqualificazione energetica che operano sulle superfici esterne degli edifici dovranno anche tenere conto degli aspetti tecnici connessi con la vigente legislazione in materia di antincendio, che impone vincoli precisi per gli interventi effettuati su edifici civili con altezza antincendio superiore ai 24 m.
Inoltre, dato che non sempre le tamponature esistenti sono in grado di garantire un supporto sufficientemente robusto per agganciare i pannelli di materiale isolante, in questi casi sarà necessario intervenire con una combinazioni di tecniche pressoché obbligatorie per evitare eccessivi carichi.
Una possibile soluzione ai nuovi vincoli più stringenti potrebbe essere il ricorso ad un doppio “cappotto” (sia esterno che interno), oppure l’uso combinato di cappotto e insufflaggio. Lo strato coibente esterno sarà comunque necessario in quanto si dovrà garantire l’eliminazione delle dispersioni legate ai punti di discontinuità quali cordoli a vista, pilastri in facciata e balconi.
Nel caso in cui vi sia un insufflaggio all’interno di una cassa vuota profonda, in un edificio ricco di balconi ed elementi strutturali a vista, cioè nel caso in cui non sia possibile risolvere i ponti termici, il rischio che si corre è che, in caso di controllo, sia contestato non il requisito di accesso al bonus, ma la conformità
alla legislazione vigente in materia di efficienza energetica.
E’ molto difficile, però, che un edificio caratterizzato da importanti ponti termici riesca ad avere una prestazione energetica sufficiente a garantire un miglioramento di due classi energetiche, che è quanto richiesto dal 110%.