Sconto o cessione: decisivo il fattore tempo

La novità principale del superbonus al 110% consiste nella possibilità di optare per la cessione del credito di imposta corrispondente o dello sconto in fattura, in alternativa alla detrazione in dichiarazione dei redditi. Possibilità che viene estesa anche ad altri bonus sui lavori per spese sostenute nel 2020 e 2021: quello sulle ristrutturazioni (50%) e il bonus facciate (90%), oltre a ecobonus e sismabonus ordinari.
Le modalità attuative delle disposizioni relative alla cessione/sconto, verranno definite dal direttore delle Entrate con un provvedimento, che il Di Rilancio prevede sia emanato entro il 18 giugno.  Questa data rappresenta il fulcro del superbonus al 110% poiché i tempi e i modi per l’utilizzo del credito di imposta - così come l’acquisto dall'impresa esecutrice dei lavori - determinano, infatti, la fattibilità dell’operazione anche sotto il profilo dell’esposizione finanziaria dell’impresa che, a fronte di incassi pari a zero, deve pagare materiali, servizi e manodopera.


MA QUANDO ARRIVANO I CREDITI?
All'interno della norma non troviamo indicazioni in merito alla tempistica con la quale gli acquirenti dei crediti d’imposta potranno averli a disposizione nel proprio cassetto fiscale. E’ quindi fondamentale fissare le modalità operative necessarie per garantire l’utilizzo o la monetizzazione immediata dei bonus corrispondenti avendo cosi la possibilità di superare   le attuali regole in vigore che ne impongono l’utilizzo solo dall'anno successivo a quello di sostenimento delle spese agevolate.


In conclusione, per non aggravare la liquidità delle imprese, è necessario che i crediti d’imposta siano disponibili dal mese successivo a quello di emissione delle fatture (comprese quelle relative ai SAL eventualmente pattuiti), sia per l’impresa che li acquista, sia per l’impresa che pratica lo “sconto in fattura.