A seguito dell’interpello n. 122 del 2021, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito la possibilità di beneficiare del Superbonus al 110% anche in presenza di più particelle catastali, formalmente separate, che costituiscono però una unità residenziale unica. L’oggetto del quesito posto all’ADE è una abitazione composta da tre particelle successivamente acquistate e ristrutturate. Prese singolarmente, queste particelle sono inutilizzabili a fini residenziali.
La domanda è se il proprietario possa fruire contemporaneamente della detrazione introdotta dal D.l. 34/2020 per tutte e tre le particelle, unite anche ai fini fiscali. Inoltre, hanno tutte un unico contatore e non pagano l’IMU in quanto considerate prima casa. Il tema fa riferimento alla circolare 27/E del 2016, secondo cui “non è, di norma, ammissibile la fusione di unità immobiliari, anche se contigue, quando per ciascuna di esse sia riscontrata l'autonomia funzionale e reddituale, e ciò indipendentemente dalla titolarità di tali unità”. Venendo meno, però, i requisiti appena citati, la situazione muta.
L’Agenzia sostiene che l’unità residenziale composta da più particelle catastali, deve essere considerata “come un’unica unità residenziale unifamiliare, con conseguente applicazione di un unico limite di spesa ai fini della fruizione del Superbonus”. Pertanto, sarà possibile accedere alla detrazione al 110%, utilizzando però un solo massimale per l’intera abitazione, anche se composta da diverse particelle catastali.