Superbonus – e se i Condòmini non Sanano gli Abusi?

In caso di abusi negli appartamenti e condòmini che si rifiutano di sanare, come si fa a non perdere il 110%? Partendo dall’art. 119, comma 13-ter del decreto rilancio, il quale stabilisce che gli «accertamenti dello sportello unico per l'edilizia sono riferiti esclusivamente alle parti comuni degli edifici interessati dai medesimi interventi», si può dedurre che la presenza di irregolarità all'interno di parti private non dovrebbe ostacolare il buon esito della pratica.

Diverso è se si parla di lavori che includono interventi trainati. In questo caso, il tecnico dovrà rilevare l’abuso del singolo appartamento, ostacolando potenzialmente il buon esito dell’intera procedura. L’Agenzia delle Entrate permette comunque l’inizio dei lavori a condizione che gli abusi vengano sanati entro la conclusione del cantiere.

Nel caso in cui il tecnico subordini l’accesso al superbonus anche alla regolarizzazione delle verande abusive, il condomìnio non potrà far altro che costituire in mora il condòmino esortandola alla pronta regolarizzazione. Se necessario, sarà possibile inoltre imputargli i danni subiti dalla relativa mancata sanatoria.